risorsa idrica

 

    

 

Il Progetto ReSTART si muove nel dominio dell'area sismogenetica corrispondente sostanzialmente con le idrostrutture carbonatiche dell'Appennino Centrale, e cioè la dorsale umbro-marchigiana e la dorsale abruzzese, con i connessi bacini idrografici.

Nel contesto dei recenti accadimenti sismici del 2016-2017 si è rilevato che le sequenze sismiche, oltre a provocare delle ripercussioni sull’assetto geologico strutturale dell’area, hanno causato delle alterazioni degli equilibri idrodinamici e idrostrutturali degli acquiferi che alimentano le sorgenti.
In considerazione di ciò si è resa necessaria l'implementazione del nuovo quadro conoscitivo e la predisposizione di strumenti tecnici e di governance per la riprogrammazione delle risorse idriche in tale contesto di variabilità specifica.
Con l'obiettivo 2 si intende approfondire il quadro conoscitivo della disponibilità della risorsa idrica  nell'area del "cratere sismico" e quindi dei dati necessari per la prossima redazione del bilancio idrico dell'area stessa. Il bilancio verrà aggiornato in funzione del nuovo regime idrologico/idrogeologico prodotto dagli eventi sismici che si sono susseguiti a partire dal 2016, con finalità di traguardare verso una corretta gestione delle risorse idriche, fornendo una risposta alle richieste emergenti dalle nuove situazioni territoriali.

L’Obiettivo Generale 2 è suddiviso in attività che vanno dalla A5 alla A9 del Progetto ReStart.
Nell’ambito di un’apposita Commissione Interistituzionale costituita, oltre che dall’Autorità di bacino, anche dalle Regioni e dagli altri Soggetti istituzionali interessati, vengono condivise le azioni previste all’interno delle singole attività messe in campo e i prodotti finali che si vanno a realizzare.

Attività A5

Implementazione delle reti regionali di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee

Questa attività consiste nell'approfondimento e nel miglioramento strutturale e sito-specifico del monitoraggio quantitativo delle acque superficiali e delle acque sotterranee, in conseguenza dei mutamenti generati dagli importanti eventi sismici che hanno interessato l'Italia Centrale a seguito degli eventi sismici del 2016-2017.
Oltre all’implementazione della rete di monitoraggio, è prevista la manutenzione delle medesime stazioni per la durata di un anno e attività di campagna per misure di portata in alcuni corsi d'acqua.
I dati che perverranno dalla rete di monitoraggio così implementata favoriranno una conoscenza più approfondita della disponibilità della risorsa idrica e, di conseguenza, della gestione più accurata e pertinente della risorsa stessa.
Come attività preliminare, in collaborazione con le Regioni interessate, Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, sono state effettuate tutta una serie di verifiche per individuare i corpi idrici che hanno manifestato cambiamenti della portata o che non risultano ancora oggetto di monitoraggio, e che pertanto necessitano di misurazioni sul campo. Tale attività ha necessitato di un’azione di coordinamento e di confronto con i referenti regionali. Ciò con l’obiettivo di acquisire tutte le informazioni necessarie per approfondire il quadro delle conoscenze finalizzate all’implementazione nelle aree del cratere delle attuali reti di misura regionali da implementare con nuove stazioni di misura.


Sempre nell'ambito dell'attività A5, è stata svolta una sub-attività che ha riguardato la messa a punto di uno strumento informatico di supporto alla metodologia contenuta nelle Linee guida del 17 aprile 2018, elaborate dal Gruppo di Lavoro istituito con Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 19 giugno 2015, per “Individuazione di obiettivi specifici per i corpi idrici ricadenti nelle aree designate ai sensi dell’articolo 117, comma 3 e del paragrafo 1 lettera v) dell’allegato 9 della parte III del D.Lgs 152/06: Aree per la protezione degli habitat e delle specie, nelle quali mantenere o migliorare lo stato delle acque è importante per la loro protezione”.
Preliminarmente, su supporto GIS, è stato elaborato il quadro con l’individuazione di tutti corpi idrici interferenti con le aree protette, riportando su base cartografica sia le aree protette, sia i corpi idrici interferenti con esse, evidenziando per questi ultimi la classificazione dello stato qualitativo e dello stato chimico, utilizzando le informazioni contenute nel Reporting 2016.
I risultati emersi da questa attività preliminare sono stati successivamente oggetto di analisi e valutazione le cui risultanze sono state riportate in una apposita Relazione di accompagnamento. Lo strumento di analisi e valutazione messo a punto dall’Autorità di bacino sarà condiviso con i referenti del Ministero dell’ambiente delle Regioni interessate per un primo test di applicabilità. Tale strumento, una volta testato e validato, consentirà in modo speditivo di elaborare una griglia di valutazione di tutti gli indicatori previsti dalla metodologia e determinare così gli obiettivi di qualità da raggiungere per il corpo idrico interferente con la determinata area protetta.

Attività A6

Ricognizione dei prelievi e delle restituzioni d’acqua

L’attività prevede l’aggiornamento delle conoscenze sui prelievi della risorsa idrica, sulle relative restituzioni e sulle diverse necessità di utilizzo dell’acqua nel territorio dell’Italia centrale interessato dagli eventi sismici del 2016-2017.
Tali eventi, oltre a provocare delle ripercussioni sull’assetto geologico strutturale dell’area, hanno causato delle alterazioni degli equilibri idrodinamici e idrostrutturali degli acquiferi che alimentano le sorgenti, con ripercussioni sui possibili approvvigionamenti.
L’intervento in questione si prefigge di effettuare la ricognizione degli utilizzi della risorsa idrica nel territorio del cratere sismico. Ciò con la finalità di una prossima elaborazione del bilancio idrico e quindi di una valutazione quanto più attendibile dell’effettiva disponibilità della risorsa nell’area del cratere per i diversi usi, valutazione che è mirata ad un’ottimizzazione della gestione della risorsa stessa e quindi al soddisfacimento della domanda proveniente dalle attività socio-economiche, così come mutate dopo gli eventi sismici.

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Rafforzamento della governance tra l’Autorità di Distretto e le Regioni

 

Per quanto riguarda l’implementazione delle conoscenze sui prelievi e sulle restituzioni, con obiettivo di rafforzare la governance (Obiettivo Generale 3 del POC-ReStart), è stato instaurato un dialogo fattivo con le istituzioni regionali che ha consentito di mappare la situazione degli archivi/catasti regionali delle pratiche di concessione di derivazione idrica sotterranea e superficiale, delle restituzioni e scarichi, con l’obiettivo di disegnare un quadro quanto più esaustivo dello stato dell’arte.

Il passo successivo è l’implementazione di un sistema di raccolta dati che sia funzionale a tutti i soggetti che devono intervenire nella gestione della risorsa idrica in tale contesto di fragilità territoriale.

Attività A7 e A8

Implementazione del modello idrogeologico ed idrico

Gli eventi sismici del 2016-2017 hanno interessato aree di notevolissimo pregio ambientale che ricoprono gran parte della dorsale carbonatica umbro-marchigiana e laziale-abruzzese. Queste rocce calcaree sono sede di una importante circolazione idrica di ottima qualità e notevole quantità. Le acque di pioggia, infatti, s'infiltrano nelle rocce calcaree, si accumulano nei serbatoi sotterranei e si muovono per riaffiorare in superficie in zone ristrette, sorgenti puntuali, o lungo i corsi d'acqua, sorgenti lineari.
Il terremoto dell'ottobre 2016, con epicentro nella zona di Visso, in particolare, ha prodotto dei cambiamenti nelle modalità di circolazione e distribuzione delle risorse idriche. Si sono infatti registrati aumenti di portata lungo i tratti drenanti del reticolo superficiale, innalzamenti dei livelli piezometrici delle falde con riattivazione di tratti del reticolo idrografico, ma anche diminuzioni di alcune sorgenti minori e, per alcune di esse, il loro completo esaurimento.
Le linee di attività A7-A8 si sviluppano con l'obiettivo principale di comprendere nel dettaglio quali siano state le effettive modifiche e se esse siano di carattere temporaneo o permanente al fine di una corretta programmazione e gestione delle risorse idriche, fondamentale per la salvaguardia dell'approvvigionamento idropotabile e per gli usi ecosistemici ed antropici attuali e delle generazioni future.
Per queste linee di attività che riguardano la modellistica idrogeologica e di bilancio idrico l’Autorità sta svolgendo le ricognizioni e le analisi preliminari. È in fase di completamento il quadro di sintesi aggiornato dello stato delle risorse idriche dell’area del cratere precedente gli eventi sismici. Il patrimonio conoscitivo precedente al sisma è ampio e di grande dettaglio. Nel corso degli ultimi trent’anni le dorsali umbro-marchigiana e laziale-abruzzese sono state oggetto di numerosi studi e ricerche universitarie di idrogeologia quantitativa volte alla individuazione delle modalità di circolazione ed alla quantificazione delle risorse idriche erogate dalle strutture.
Il quadro così delineato sarà successivamente confrontato con i dati più recenti post terremoto, provenienti anche dal monitoraggio appositamente previsto dalle altre linee di attività del progetto, per verificare e valutare le modifiche intervenute così da poter programmare una gestione ottimale delle risorse idriche ed operare scelte sulla base di diversi scenari di bilancio idrico e sulla individuazione di specifiche misure atte a risolvere le criticità indotte dagli eventi sismici.
 

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Attività A9

Impatto socio-economico

Questa attività consiste nell'individuare i punti critici dell'utilizzo della risorsa idrica da parte della popolazione e delle attività economiche dei diversi settori che operano nel territorio del cratere sismico.
L’obiettivo è quello di individuare un’impostazione metodologica che ponga le basi per un futuro strumento di supporto alle decisioni economico-finanziario per l’area del cratere. Con tale strumento sarà così possibile integrare gli scenari tecnici con gli elementi economico-finanziari propri di ogni settore.
Al momento sono stati effettuati una serie di incontri con i soggetti partner per una prima ipotesi di impostazione metodologica e specifici incontri per l'individuazione dei soggetti istituzionali che potranno costituire l'ossatura dell'interoperabilità delle diverse banche dati presenti sul territorio. Sono stati ipotizzati i possibili flussi informativi che consentiranno in futuro di mettere a punto quegli strumenti decisionali e di confronto di possibili scenari e, quindi, capaci di individuare le soluzioni ottimali della gestione delle risorse idriche in un tessuto territoriale fortemente segnato dagli eventi del 2016-2017.

Inoltre, è stata effettuata una ricognizione delle informazioni di base  disponibili ed utili all'analisi economica dell'area presso gli enti competenti ed un'analisi dei dati con ipotesi di disaggregazione e scalatura dell'informazione all'area di progetto.

Data di ultima modifica: 01/11/2022
Data di pubblicazione: 20/04/2020