Il Piano di gestione del Rischio Alluvioni, redatto in forza della direttiva 2007/60  recepita nell’ordinamento italiano dal  D. lgs. n. 49/2010,  è stato approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri con DPCM  Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 28 del 3 febbraio 2017.
Il Piano è stato preceduto, come previsto dalle normativa sopra ricordate, da una lunga fase di attività preparatorie tra le quali – la più importante – la fase di mappatura della pericolosità e del rischio del Distretto idrografico dell’Appennino centrale.
L’articolazione territoriale del Distretto è stata definita con il D. Lgs 152/2006 e comprendeva allora:

  • Tevere, già bacino nazionale ai sensi della legge n. 183 del 1989; 
     
  • Tronto, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 183 del 1989; 
     
  • Sangro, già bacino interregionale ai sensi della legge n. 183 del 1989; 
     
  • Bacini del Lazio, già bacini regionali ai sensi della legge n. 183 del1989; 
     
  • Bacini dell'Abruzzo, già bacini regionali ai sensi della legge n. 183 del 1989; 
     
  • Potenza, Chienti, Tenna, Ete, Aso, Menocchia, Tesino e bacini minori delle Marche, già bacini regionali ai sensi della legge n. 183 del1989.


Il Piano è stato quindi elaborato per questo territorio con le relative mappe di pericolosità e di rischio.
Solo successivamente la L.221/2015 ha modificato l’articolazione dei distretti idrografici precedentemente definiti con il D.Lgs.152/2006  assegnando al Distretto dell’Appennino i bacini dei seguenti fiumi che appartenevano fino ad allora al Distretto dell’Appennino settentrionale:

  • Fiora, gia' bacino interregionale ai sensi della legge 18 maggio 1989, n. 183; 
     
  • Foglia, Arzilla, Metauro, Cesano, Misa, Esino,  Musone  e  altri bacini minori, gia' bacini regionali ai sensi della legge  18  maggio 1989, n. 183;


le relative mappe ed il Piano di questi territori sono quindi stati elaborati dell’Autorità di Distretto dell’Appennino settentrionale e sono in corso le procedure di acquisizione.

Il Piano consta di due sezioni a loro volta  di diversa competenza in relazione a  bacini idrografici che compongono il Distretto: per i bacini regionali (bacini regionali del Lazio, bacino regionali marchigiani, bacini regionali abruzzesi)  ed interregionali (Sangro e Tronto), la competenza spetta integralmente  alle Regioni  sia per la parte A)  che per la parte B) di cui si costituisce mentre per la parte di territorio del bacino del Tevere la componente della parte A) che per la parte B) del Piano.
Come è noto:

  • la parte A) riguarda principalmente l'attività di pianificazione di bacino di cui agli articoli 65, 66, 67, 68 del decreto legislativo n. 152/06, facendo salvi gli strumenti di pianificazione già predisposti nell'ambito della pianificazione di bacino già prodotta nell’ambito della  normativa previgente;
     
  • la parte B) riguarda, in coordinamento con le altre Regioni e con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, il sistema di allertamento, nazionale, statale e regionale, per il rischio idraulico di cui alla Direttiva P.C.M. 27/2/2004.

Questa Autorità, in forza del ruolo di coordinamento dell’attività delle Regioni che le è stato assegnato dal D.Lgs.49/2010, ha indicato con il progetto del Piano (riguardante il solo bacino idrografico del Tevere) le linee guida complessive per la redazione coordinata del Piano in tutte le sue parti a livello distrettuale.

Il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni del Distretto Idrografico dell’Appennino Centrale, è stato adottato il 17 dicembre 2015 con deliberazione n. 6 dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, costituito ai sensi dell'art.12, comma 3, della legge n. 183/1989 e integrato dai componenti designati dalle Regioni il cui territorio ricade nel Distretto Idrografico non già rappresentante nel medesimo Comitato.

Il Piano è stato sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica, nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006. Sulla base del parere della Commissione Tecnica VIA-VAS n. 1934 del 4 dicembre 2015 e del parere del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo prot. n. 1656 del 22 gennaio 2016 è stata predisposta la Dichiarazione di sintesi e l'iter della VAS si è concluso con l'emissione del decreto del Ministro dell’Ambiente, reso di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, n. DEC/MIN/49 del 2 marzo 2016, con il quale è stato espresso parere motivato positivo di compatibilità ambientale sul PGRAAC.

Il Piano è stato successivamente approvato il 3 marzo 2016, con deliberazione n. 9, dal Comitato istituzionale ed il 27 ottobre 2016 dal Presidente del Consiglio dei Ministri con DPCM  Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 28 del 3 febbraio 2017 recante “approvazione del piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell'Appennino Centrale".

Data di ultima modifica: 04/05/2018
Data di pubblicazione: 04/05/2018