
Proteggere le risorse idriche e gli ecosistemi acquatici comuni dall'inquinamento, dalla sovra-estrazione e dai cambiamenti strutturali richiede un'azione concertata a livello UE. La direttiva quadro sulle acque fornisce la struttura di base per la protezione e la gestione delle acque nell’Unione europea (direttiva 2000/60/CE). Con la sua attuazione gli Stati membri devono prima identificare e analizzare le acque europee per ogni singolo bacino e distretto idrografici. Dovranno poi adottare dei piani di gestione e dei programmi di misure per proteggere i corpi idrici in tutti i bacini idrografici europei. L'adozione della direttiva quadro sulle acque è stata integrata dalle politiche idriche UE precedenti ancora in vigore, come quelle riguardanti le acque reflue urbane e le acque di balneazione. Nel 2012 la Commissione ha pubblicato il piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee (COM(2012)673). Si focalizza sulle azioni politiche che possono favorire l'attuazione dell’attuale legislazione sulle acque e sull'integrazione degli obiettivi politici in materia di acque in altre politiche. Il piano rafforza le politiche in materia di acque relativamente alla quantità di acqua e all'efficienza delle risorse idriche per la gestione sostenibile delle acque nell'arco di tempo della strategia Europa 2020 fino al 2050. Oltre alla direttiva quadro in materia di acque e al piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee, quattro direttive sulle acque contribuiscono a misure che assicurano il buono stato delle acque europee (la direttiva sulle acque reflue urbane (91/271/CEE), la direttiva sulle acque di balneazione (2006/7/CE), la direttiva sui nitrati (91/676/CEE) e la direttiva sulle acque destinate al consumo umano (98/83/CE). La direttiva europea sulla gestione dei rischi di alluvioni (direttiva 2007/60/CE), che mira a promuovere piani di gestione del rischio alluvioni, eleva sensibilmente gli obiettivi della direttiva quadro sulle acque.