Come gestire nel futuro le crisi idriche cicliche? Come affrontare gli eventi esterni come terremoti e frane che causano interruzioni nella fornitura della risorsa potabile? Sono i quesiti da cui è partita la progettazione del primo acquedotto antisismico d’Europa, che grazie a un finanziamento di 27 milioni stanziato dal Ministero per le Infrastrutture verrà realizzato nelle Marche. Ci sta lavorando la Ciip di Ascoli Piceno e la nuova opera andrà a sostituire la vecchia struttura, che risale agli anni ’50 ed è diventata maggiormente vulnerabile dopo i terremoti del 2016 e 2017.
Si sa che il territorio dell’Italia centrale è periodicamente sottoposto ad eventi di crisi idrica con un tempo di ritorno che secondo quanto registrato dagli esperti del settore è di circa cinque anni. A tale situazione si sono aggiunti i danni provocati dalle scosse sismiche di tre anni e mezzo fa, che hanno creato problemi alle sorgenti con conseguente forte diminuzione del flusso idrico. A questo punto è necessario affrontare in modo strutturale il problema della sicurezza acquedottistica delle infrastrutture, lavorando sia sulle reti esistenti che sulle misure in grado di garantire una flessibilità gestionale. Ed è in quest’ottica che stanno lavorando i tecnici della Ciip, il Consorzio Idrico Intercomunale del Piceno.
Il progetto si chiama Nap, ovvero Nuovo Acquedotto del Pescara, prevede un’infrastruttura acquedottistica che si svilupperà lungo 8,7 chilometri resa possibile da un investimento di 35 milioni di euro. I primi 27 milioni sono stati assicurati da un finanziamento stanziato dal Ministero per le Infrastrutture. L’opera è stata inserita nel Piano nazionale degli acquedotti e prevede delle fasi molto precise: la progettazione è già arrivata a un buon livello di esecuzione e durerà ancora 15 mesi, in modo da partire con i lavori, come da programma, nel giugno del 2022.
L’acquedotto partirà da Capodacqua, nel comune di Arquata, e si snoderà per i primi 3,2 chilometri fino all’abitato di Grisciano, nel comune di Accumuli. Tanto Arquata quanto Accumuli sono stati duramente colpiti dai terremoti che hanno investito il Centro Italia e la nuova opera sarà costruita proprio tenendo conto della peculiare conformazione morfologica dell’Appennino centrale.
Al di là dell’evidente ritorno positivo per la popolazione locale dal punto di vista dell’approvvigionamento dell’acqua, il nuovo acquedotto antisismico si presenta come la prima grande opportunità di lavoro in questa fase di ricostruzione post-sisma.