
L'incontro conclusivo della Consultazione Pubblica Integrata dei Progetti di aggiornamento e revisione dei Piani di Gestione si è svolto oggi in modalità videoconferenza. Nel corso dell’evento, organizzato dall'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale con il supporto del progetto "Mettiamoci in riga” (MiTE – SOGESID), è stato analizzato l’esito del processo partecipativo al Piano di gestione del rischio alluvioni (PGRAC II) e al Piano di gestione della risorsa idrica (PGDAC III). Tale processo è stato avviato dall’Autorità con un primo evento nel novembre del 2017 - Attuazione del D.E. - procedura per la realizzazione della partecipazione pubblica - Sala Monumentale di Palazzo Chigi, in Largo Chigi 19, Roma. A quell’evento ne sono seguiti diversi, sia con riferimento alla Direttiva 2007/60/CE (Alluvioni) sia alla Direttiva 2000/60/CE (Quadro Acque). Successivamente, subito dopo l’adozione effettuata dalla Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità nel dicembre 2020 dei Progetti dei piani di gestione da adottare a finel 2021 e la loro pubblicazione nel sito web dell’Autorità, si è avviata l’ultima fase della partecipazione pubblica ma con eventi on-line a causa delle misure di contrasto alla pandemia da COVID-19. La newsletter dell’Autorità di Bacino Distrettuale ha promosso costantemente questo percorso attraverso informative inviate a soggetti pubblici e portatori di interesse del settore pubblico, del settore privato, della società̀ civile, della comunità scientifica, delle associazioni e dei singoli individui. Un incontro plenario (riguardante entrambe le Direttive) si è tenuto nel maggio del 2021, nel corso del quale sono stati esposti ai portatori di interesse le conoscenze poste a base dei due Progetti di Piano, le metodologie, gli obiettivi, le misure per giungere ad una redazione condivisa e partecipata del primo aggiornamento del PGRAAC (alluvioni) e del secondo aggiornamento del PGDAC (risorsa idrica). A corredo dell’incontro furono pubblicati on-line questionari interattivi con l’obiettivo di agevolare la partecipazione attiva di ogni tipologia di portatore d’interesse.
I lavori sono stati aperti dal Segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale, Erasmo D'Angelis, che ha sottolineato l'importanza e la necessità di questi nuovi percorsi partecipativi affinché si possano dare risposte risolutive e concrete, in tempi congrui, alle necessità di messa in sicurezza e di resilienza al cambiamento climatico nel territorio distrettuale. D'Angelis ha anche evidenziato la necessità di promuovere una nuova "riconnessione culturale della popolazione con i sistemi fluviali", indispensabile per costruire e mantenere il corretto rapporto tra sicurezza, fruibilità e tutela del territorio.
Rosario Previti, coordinatore della Divisione IV della Direzione generale per la sicurezza del suolo e dell'Acqua del Ministero per la Transizione ecologica, ha invece insistito sulla stretta connessione concettuale tra le due direttive europee al centro della discussione, quella del 2000, tutela della acque e quella del 2007, difesa dal rischio alluvioni, come due elementi connessi e complementari: "I Piani di gestione settoriali devono essere elaborati in coordinamento tra loro per essere recepiti dal territorio con azioni reali e condivise, per dare le risposte dovute sia sul fronte delle alluvioni che su quello della qualità delle acque".
Per l'Autorità, Irene De Chiaro ha centrato il suo intervento sulla governance integrata e partecipata della risorsa idrica, sui contratti di fiume e sulla direttiva acque, esaminando nel dettaglio il processo di pianificazione e i meccanismi procedurali degli strumenti adottati, mentre il dirigente dell'Area difesa suolo Carlo Ferranti e Andrea Neugebauer hanno illustrano le modifiche apportate alle mappe di pericolosità e rischio del Piano di Gestione Rischio Alluvioni intervenute mediante i previsti decreti segretariali.
Cosa è un'alluvione, come prevederla, la diversa risposta dei bacini in funzione della tipologia delle precipitazioni, le misure contestuali rispetto ai diversi scenari adottate dal sistema di Protezione Civile sono stati invece gli argomenti al centro dell'intervento di Pietro Giordano, del Dipartimento di Protezione civile nazionale.
Sempre per l'Autorità di distretto, Costanza Marafioti ha illustrato il report prodotto insieme a Valentina Vitale riguardante l'analisi dei risultati del questionario partecipativo diffuso a maggio tra i portatori di interesse, mentre Paola Malvati ha focalizzato il proprio intervento sulle misure per il contrasto ai cambiamenti climatici e alle analisi messe in campo dall’Autorità.
Per l'Area Risorsa idrica dell'Autorità, Leonardo Gatta ha parlato del monitoraggio delle acque e della classificazione dello stato dei corpi idrici e dei suoi utilizzi per settore, attraverso il servizio idrico integrato e irriguo, mentre il dirigente dell'Area, Pietro Ciaravola, ha illustrato specifici strumenti finanziari del Piano quali il progetto ReSTART, il Piano Invasi e Acquedotti, il progetto Acquacentro (POA) e il PNRR. Emanuele Sillato, sempre per la Risorsa idrica, ha offerto un focus sulla partecipazione pubblica, in particolare rimarcando l'evoluzione e lo sviluppo culturale alla base dei contratti di fiume e concludendo con un'analisi degli esiti dei feedback ottenuti dal ciclo di incontri di Partecipazione Pubblica sulla Risorsa Idrica realizzati con le Regioni del Distretto da maggio fino ad oggi. Non a caso Mario Smargiasso, dirigente dell'Autorità per il settore sub-distrettuale Marche e Abruzzo ha sottolineato che "c'è un interesse esteso del territorio nei confronti dei Contratti di fiume, che porta direttamente ad una sinergia partecipativa ai Piani di Gestione Acque e Alluvioni", e David Belfiore, in continuità con Smargiasso, ha fatto sentire proprio la voce dei CdF proponendo un percorso finalizzato a produrre osservazioni ai Piani proprio in considerazione della vitalità dei Contratti di fiume, protagonisti della gestione del territorio delle Marche.
L'incontro di oggi chiude il ciclo avviato a maggio, ma l'interlocuzione continua e rimane ancora attiva, la mail per raccogliere contributi e richiesta di informazioni:
part_pubblicaautoritadistrettoac.it.
Tutti i materiali presentati nel corso dei lavori sono consultabili sul sito istituzionale dell'Autorità.